di Claudio Romanucci
Portare in Serie A o Serie B 20, 25 o 30 giocatori utilizzando un quarto del tempo necessario che ha avuto l’Ascoli del passato, dagli anni Settanta in poi. E’ quello che piacerebbe a Cetteo Di Mascio, responsabile di un settore giovanile in crescita nei numeri e nei risultati. E’ lui alla guida anche della Primavera, attualmente terza in classica che ambisce a una seconda parte di stagione simile a quella passata. I vari campionati sono tutti in stand by per la pausa delle festività, ma sono ormai pronti a riprendere, chi prima e chi dopo, a cominciare dal prossimo fine settimana.
«Quando si parla del lavoro di un settore giovanile si analizzano solitamente due dati – sottolinea Di Mascio – quello gradito agli addetti ai lavori che è la crescita della qualità dei giocatori e il valore complessivo dello stesso. In quattro anni abbiamo accompagnato la crescita di Orsolini, consegnando alla prima squadra un talento pronto e un valore per il mercato. Aggiungiamo Paolini (titolare nel Cuneo in C), Quaranta e Parlati (nella rosa di Vivarini), i portieri D’Egidio (sta maturando buone esperienze al Sud Tirol) e Venditti (alla Juve Stabia). Aggiungo – dice Di Mascio – De Angelis (classe ’98), Perri (a Viterbo), Diop (18 anni, 18 presenze in C alla Paganese), Tassi (7 presenze e 3 gol alla Reggina), Ventola (ceduto al Genoa), Di Francesco (Nazionale Under 18), Buonavoglia (al Torino). Senza considerare gli elementi che sono nell’attuale Primavera, e tenuti in considerazione per la prima squadra, come Sarli, Vignati, Clerici e Perpepai che ha esordito in amichevole a Foggia».
Il discorso prosegue includendo le altre formazioni giovanili bianconere: la Berretti di Naccarella, l’Under 17 di Cerasi, l’Under 16 di Lauro e l’Under 15 di Seccardini.
«Negli Under 16 giocano con compagni di un anno più grandi Gurini, Ceccarelli, Maffione, Persiani e Luciani – spiega Di Mascio – sono già nel mirino di osservatori di altre squadre e delle varie Nazionali giovanili. Così come altri under: Altamura e Maurizi (classe 2001 che gioca in Primavera). Ce ne saranno altri nei prossimi anni che si faranno apprezzare come Fermo, Scorza, Invernizzi e Ricciardi. Ci piace guardare più alla qualità. La Primavera è terza, le Under 17 e Under 16 sono attualmente in zona playoff. Lo scorso anno l’Under 16 perdendo 1-0 con l’Empoli poteva salire, mentre l’Under 17 entrò nei playoff. Un dato interessante è quello relativo all’anno solare 2018 perchè nel ranking delle squadre di B siamo la terza squadra Primavera su 22. Nella stagione calcistica, invece, siamo la quarta di B nel ranking generale del settore giovanile. La Primavera dell’Ascoli è l’unica formazione del raggruppamento 2 che ha ceduto tre giocatori in Primavera A: Buonavoglia, Di Francesco e Ventola. E’ un motivo di orgoglio. In undici anni, a Pescara sono riuscito ad ottenere risultati importanti, con circa 60 ragazzi che hanno calcato i campi di A e B. Credo dopo 4 anni stiamo riuscendo a replicare, vediamo i risultati».
Le compagini minori come se la cavano?
«Seccardini sta facendo un lavoro ottimo con gli Under 15. Va ricordato che non è possibile prelevare troppi elementi da fuori città e la squadra è composta per l’80% da ragazzi locali. Ci sono due nazionali convocati. La Berrett si allena con la Primavera fino al giorno prima della gara di campionato, quando poi si decide sull’impiego dei giocatori».
Il rapporto con mister Vivarini come è?
“Lo conoscevo prima che venisse ad Ascoli, abbiamo una stima reciproca. Questo rapporto si è rinsaldato e lui ha detto anche pubblicamente che è molto contento di quello che stiamo facendo. Un ringraziamento va ai direttori Lovato e Tesoro e alla dirigenza guidata da Pulcinelli che crede nel nostro lavoro e lo difende da chi, in maniera strumentale, spesso prova a sminuirlo. Questi risultati sono arrivati nonostante qualche brutto infortunio. Diversi da quelli soliti, come quello al capitano De Angelis (che rivedremo in campo il prossimo anno), a Cosentino e D’Agostino che hanno avuto la rottura del crociato, e del portiere Colantonio. A questi giovani va l’augurio di un pronto recupero, meritano fortuna».
Quanti di questi elementi possono affermarsi nei prof?
«I nomi che ho fatto possono affermarsi nel giro di quattro anni. In otto anni possiamo vedere approdare nel calcio che conta 20, 25 o 30 calciatori. Possiamo avere lo stesso risultato con un quarto in meno degli anni che sono serviti nel passato».
In Serie A il numero degli stranieri ha superato quello degli italiani. Quando si parla di rilancio del calcio nazionale si guarda soprattutto al settore giovanile. Quale è la sua ricetta?
«Diminuire il numero degli stranieri nel calcio, abbassando la percentuale magari al 25%, e inserire il calcio nelle scuole se vogliamo provare a stimolare i talenti».
UN NUOVO ARRIVO – L’Ascoli in questi giorni ha perfezionato l’ingaggio di Daniele Giusto, centrocampista classe 2002, che potrà essere impiegato nella Primavera. Il 16enne arriva dalla Lodigiani Roma.
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