Un assoluzione, un rinvio a giudizio e un estinzione del reato a seguito della morte dell’imputato. Sono queste le decisioni prese stamattina dal giudice per l’udienza preliminare Rita De Angelis nella vicenda della morte della giovane mamma di 27 anni, Francesca Galazzo, che il 14 luglio del 2017 volò dalla “Trottola Twist” presente all’interno del Luna Park di viale dello Sporto di San Benedetto del Tronto.
La vittima
Una tragedia incredibile per cui sono stati indagati tre tecnici del Nord Italia (leggi l’articolo), difesi dall’avvocato ascolano Alessandro Scendoni, che avevano svolto e sottoscritto, tra le altre cose, il collaudo e le certificazioni relative alle sollecitazioni fisiche della giostra.
Uno di loro, F.G., che aveva sottoscritto proprio la certificazione relativa alle sollecitazioni fisiche aveva chiesto il rito abbreviato ed è stato assolto dal gup De Angelis.
Per l’ingegnere che firmò il collaudo invece è stato disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Stralciata invece la posizione dell’altro tecnico indagato che purtroppo nel frattempo è deceduto.
Il processo si aprirà il prossimo 1 febbraio di fronte al giudice Matteo Di Battista.
La giostra dove si verificò la tragedia
Ma nel frattempo potrebbero esserci altri colpi di scena visto che la Procura (leggi l’articolo) ha riaperto il fascicolo sulla vicenda procedendo a nuove indagini alla luce anche delle dichiarazioni degli stessi tecnici sulle eventuali altre responsabilità da accertare sia per l’accesso della sventurata giovane all’attrazione sia per il collaudo iniziale.
Le indagini, coordinate dalla pm Mara Flaiani, sono in corso e potrebbero spuntare altri indagati.
L’obiettivo è quello poi di riunire il secondo filone d’indagine in un unico processo con un possibile slittamento anche del processo previsto per l’inizio di febbraio.
rp
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