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Samb, il diggi Faccioli:
«A San Benedetto
perchè è una città riconosciuta
nel mondo del calcio»

SERIE D - «Non avrei mai accettato una destinazione in Serie D se non ci fosse stata la tradizione ormai centenaria, con tanti trascorsi di calciatori importanti, a partire da Zenga e Borgonovo. E’ veramente complicato e difficile fare tutto questo in così poco tempo. Ai tifosi chiediamo pazienza». Mercato: preso l'esterno offensivo Alessandro Peroni
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di Benedetto Marinangeli

 

«San Benedetto è una città riconosciuta nel calcio. Non avrei mai accettato una destinazione in Serie D se non ci fosse stata la tradizione ormai centenaria, con tanti trascorsi di calciatori importanti, a partire da Zenga e Borgonovo».

Queste le prima parole del diggi rossoblù Luca Faccioli nel confronto avuto con gli organi di informazione ed aggiunge: «Abbiamo lavorato a fari spenti prima ancora che ci fosse l’ok da parte della Federazione per poter partecipare ad un campionato anche perché in alcuni momenti il calcio a San Benedetto poteva non essere contemplato. Dal 17 settembre nascono poi i contenuti che avete scritto in maniera anche corretta. Ricordiamoci che il 17 settembre oltre al responsabile dello stadio e all’addetto stampa non c’era nessuno oltre la società appena insediata: né segretario, né direttore sportivo, c’era solo un allenatore riconfermato. Il calciomercato era chiuso, lo hanno riaperto per noi e per i giovani per una settimana con le squadre professionistiche».

Luca Faccioli

Faccioli analizza così il mercato della Samb. «Fare queste operazioni con gli svincolati o con giocatori già bloccati non era facile. Con l’aggravante che dopo cinque giorni dai primi arrivi abbiamo dovuto giocare. E’ stata una cosa apocalittica, se riflettiamo che solitamente si gioca dopo 40 giorni. Avevamo 4 allenamenti nelle gambe, 8 tesserati il giorno prima, un tesserato quello stesso giorno. Avevamo chiesto un rinvio al 12 o 17 ottobre per consentire 15 giorni di allenamento alla squadra perché l’assioma sport=salute dovrebbe valere sempre.

I risultati non ci hanno dato ragione. Non è una giustificazione ma quello che è stato fatto è umanamente impossibile. Cercheremo di fare il meglio pur capendo le difficoltà iniziali. Domani siamo alla quarta gara ufficiale con dieci allenamenti sulle gambe. Purtroppo i punti a disposizione sono già ufficiali. La squadra non è ancora definita nella sua completezza, servono 3-4 elementi importanti mentre coi giovani ci siamo».

Dopo il tesseramento di Di Domenicantonio, la Samb ha ufficializzato anche quello del classe 2000 Alessandro Peroni che arriva a titolo definitivo dall’ Athletic Carpi e già da domani sarà a disposizione di Massimo Donati. Esterno d’attacco, nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia del Matelica prima in D (19-4) ed in C con 22 gettoni totalizzati. In precedenza ecco la parentesi con il Santarcangelo (35-3).

«Ricordiamo –è sempre Faccioli che parla– che attendiamo Angiulli dopo il 23 ottobre. Si sta già allenando con la squadra il croato Ivan Zgrablic, classe 1991, centrale difensivo. Andrebbe a completare il pacchetto difensivo con Cipolletta, Varga, De Santis. Ha giocato fino a domenica scorsa nella Serie B croata e stiamo aspettando la soluzione delle questioni burocratiche. Purtroppo il tempo trascorso non possiamo recuperarlo, ma stiamo allestendo una squadra che abbia il massimo delle possibilità per competere ai vertici. La proprietà ci sta dando tutto per fare il massimo. Il presidente Renzi non ci ha posto alcun freno e cerchiamo di fare bene in tutti i modi per lui e per la città».

Faccioli allarga poi il discorso su tutto ciò che ruota intorno la Samb. «Stiamo lavorando –precisa- per il settore giovanile, segreteria organizzativa, area sportiva, area marketing, area commerciale. Stiamo accorciando i tempi sulle varie situazioni e io coordino tutti questi settori dove ciascuna ha il suo responsabile. Nel settore giovanile abbiamo chiamato una persona conosciuta ed è Claudio Forti, che è il referente per la dirigenza ed inoltre stiamo instaurando una collaborazione con Orlando di Paolo del Martinsicuro.

Quando ci siamo iscritti non c’era più la possibilità di iscriversi ai tornei Giovanissimi e Allievi ma solo alla Juniores che era obbligatoria. Purtroppo con il fallimento è stato scippato l’intero settore giovanile che c’era prima. Cercheremo di rifondarlo e ricostruirlo dal prossimo anno».

Ed ancora. «Stiamo rafforzando l’area marketing- aggiunge- come vedete sul campo mancano i led e alcune strutture, ci stiamo lavorando. Abbiamo la novità di Infront che è una multinazionale a livello sportivo che è concessionaria anche di molti campi di Serie A e per molti altri sport. In Serie D Infront non ha mai collaborato con nessuno e cercheremo di sviluppare questa partnership nel migliore dei modi possibili».

Sulle strutture a disposizione della Samb Faccioli è esplicito. «Per la prima squadra abbiamo il Samba Village dove stiamo facendo degli interventi. Aspettiamo 15-20 giorni ma allo stesso tempo stiamo usufruendo del vicino campo Schiavi. Stiamo utilizzando le palestre del Samba Village, con interventi a nostre spese.

Per quanto riguarda lo stadio Riviera delle Palme al momento abbiamo la gestione dell’evento gara per il quale paghiamo un canone mentre la manutenzione e il resto sono di competenza del comune. Lo stadio mercoledì era sporco? Abbiate la pazienza di vederci fare uno scalino alla volta, non tutto è stato organizzato al 100%. Se lo stadio fosse stato di nostra competenza avremmo fatto qualcosa. Probabilmente era sporco anche prima della partita con la Recanatese».

Il discorso, poi, è scivolato sul presidente Roberto Renzi e tutto ciò che è accaduto da maggio fino a settembre. «Renzi –analizza Faccioli– è una persona molto passionale ed allo stesso tempo molto concreta e molto intelligente. L’ho conosciuto da poco e ho visto il modo di fare le cose. Sicuramente parlerà ma chiede ancora un po’ di tempo. Non è persona che ha paura di affrontare la stampa e il pubblico ma anche lui è rimasto scottato dalla situazione come lo è stata la città.

Ha rilevato il club dal fallimento, mettendo dei soldi veri per poi non essere iscritto al campionato. Ma è stato consigliato male perché è nuovo nel mondo del calcio. Chi investe 2 milioni non penso che non tiri fuori 300mila euro di contributi per una passata gestione. Oggi stiamo spendendo tanto quanto fare la Serie C ma stiamo iniziando da zero. Io chiedo di lasciargli il tempo di poter parlare in maniera schietta. Lui ha fatto tutto in buona fede rimettendoci altri soldi. In questo mondo la giustizia sportiva e ordinaria non collimano.

Il Tar gli ha dato ragione per la Serie D ma le cause sono ancora aperte per capire se debba prevalere il diritto sportivo o quello ordinario. La proprietà si è avvalsa di una norma emergenziale che rinviava le scadenze e lo ha fatto in buona fede. E su mille pezzi, purtroppo, uno non è andato a buon fine. Alla fine però ci potrà essere al massimo un risarcimento danni. Io in quel momento non c’ero, quindi sarà il presidente ad illustrare precisamente quello che è successo».

Faccioli smentisce le voci secondo cui alle sue spalle ci siano imprenditori che diano una mano a Renzi. «Non è assolutamente vero- sentenzia il diggi rossoblù- conosco bene l’avvocato Di Cintio perchè l’ho avuto ai tempi del Novara d’oro ed  è uno dei migliori avvocati sportivi d’Italia. Renzi l’ho conosciuto in un pranzo a Roma. Mi ha conquistato non solo il suo modo di parlare in maniera schietta ma anche nelle forme e da lì è iniziato un dialogo tra di noi. Dopo una settimana ho sposato al 100% questo progetto. Possiamo svilupparlo, chiedo solo pazienza. Cinciripini? Non rientra nel progetto societario, almeno per quello che posso dire fino ad oggi».

Ed infine Faccioli si rivolge ai tifosi della Samb. «Dobbiamo riaccendere l’entusiasmo. Siamo partiti subito con il taglio del costo dei biglietti per cercare di farli avvicinare il più possibile. Sappiamo che nell’animo dei tifosi c’è ancora l’amore per questi colori ed allo stesso tempo che è un momento turbolento. Ma realizzeremo delle attività per ricreare la simbiosi con questi colori.

Lo so che i nostri supporters vedono i 90 minuti, ma se si vuole costruire qualcosa serve pazienza e sapere cosa si vuole raggiungere. E’ veramente complicato e difficile fare tutto questo in così poco tempo. Vi chiediamo pazienza- conclude il diggi rossoblù– non è una scusa ma una giusta analisi».

 

 


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