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L’Ascoli cala il poker contro il Lecco (4-1): buona la prima per Carrera, il “Del Duca” torna a esultare dopo tre mesi (Video)

SERIE B - Parte con il piede giusto l'esperienza del tecnico 59enne sulla panchina bianconera. Nel delicato scontro diretto contro i lombardi il Picchio va subito in svantaggio, ma poi ribalta il risultato con una doppietta su rigore di un implacabile Caligara. Di Bellusci (eurogol seguito da un'esultanza polemica) e Duris le reti nella ripresa. I marchigiani si portano a tre punti dalla salvezza diretta, rientrando in zona playout. Adesso la sosta, poi alla ripresa visita allo Spezia per un altro match ad alta tensione
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«5 minuti per farvi capire che il vostro tempo sta per finire»: lo striscione esposto dagli Ultras prima del match

 

di Salvatore Mastropietro

Inizia con una vittoria l’esperienza di Massimo Carrera sulla panchina dell’Ascoli. Nel cruciale scontro diretto casalingo contro il Lecco i bianconeri calano addirittura il poker (4-1 il risultato finale) trovando tre punti molto pesanti in ottica salvezza. Eppure, la strada per il Picchio si era messa subito salita con un calcio di rigore siglato da Lepore dopo un tocco di mano per Zedadka. Ci ha pensato poi Caligara con una doppietta dagli undici metri a ribaltare il risultato. Di Bellusci (eurogol il suo, seguito da una polemica esultanza fuori luogo) e Duris le reti che hanno messo in cassaforte il risultato.

Mai in stagione l’Ascoli aveva trovato quattro gol in un solo match. Torna a gioire anche il popolo del “Del Duca” (poco meno di 7.000 presenze sugli spalti), dove i bianconeri non trovavano il successo da tre mesi esatti. Il Lecco può considerarsi praticamente retrocesso, l’Ascoli invece si porta a tre punti dalla salvezza diretta e rientra in zona playout scavalcando lo Spezia. Proprio contro i liguri, alla ripresa dopo la sosta, andrà in scena il secondo scontro diretto consecutivo della gestione Carrera. La strada è ancora lunga e piuttosto tortuosa, ma i tre punti aiuteranno di certo a lavorare meglio nelle prossime due settimane: l’Ascoli è ancora vivo e la lotta salvezza è più aperta che mai.

LE PREMESSE – Per la sua prima partita alla guida dell’Ascoli mister Carrera opta per il 3-5-2. Tra i pali Viviano vince il ballottaggio con Vasquez, mentre in difesa Bellusci stringe i denti nonostante qualche acciacco muscolare. A centrocampo Zedadka e Caligara vengono preferiti a Celia e Valzania. Davanti la coppia offensiva è composta da Rodriguez e Streng. Nel Lecco l’ex Aglietti sceglie il 4-4-2. Dal 1′ sulla fascia destra un altro ex di turno come Parigini, tandem d’attacco con Inglese e Novakovich.

(foto Ascoli Calcio)

IL PRIMO TEMPO – In apertura di gara aria di contestazione da entrambe le parti: silenzio di “dissenso” in Curva Nord, cori contro la proprietà Di Nunno tra i tifosi del Lecco. Preme l’Ascoli in avvio, che si vede anche annullare un gol dopo quattro minuti: bravo nell’occasione Streng, pescato tuttavia in posizione irregolare, a incornare di testa e depositare in rete. Picchio ancora pericoloso due minuti dopo, quando Melgrati riesce a respingere un insidioso tiro cross di Zedadka. Nonostante la spinta dell’Ascoli, è il Lecco ad essere premiato – tanto per cambiare – dall’intervento del Var, che richiama Rutella per valutare un fallo di mano in area di Zedadka su colpo di testa di Capradossi. Il fischietto siciliano, dopo un lungo check, propende per il calcio di rigore e il cartellino giallo all’ex Napoli (e non il rosso). Dal dischetto va Lepore, la cui esecuzione è perfetta: Viviano intuisce ma non basta, Lecco in vantaggio al primo vero affondo. Ci mette tre minuti l’Ascoli per reagire. Rodriguez va in profondità dopo un tocco di Streng e viene fermato fallosamente da Ierardi. Stavolta per Rutella non c’è bisogno dell’aiuto del Var per decretare il penalty. Alla battuta va Caligara, che calcia ad incrociare non lasciando scampo a Melgrati. Clamorosa occasione per gli ospiti al minuto 26′: sugli sviluppi di un corner è ancora Capradossi a sorprendere Zedadka in marcatura, ma il suo tentativo da due passi termina alto. Il match diventa spigoloso con molti contrasti duri da entrambe le parti. Al 39′ Rutella indica il dischetto per la terza volta: Masini approfitta di un’incertezza della retroguardia lombarda e anticipa Capradossi; il centrale ex Spezia lo tocca quel tanto che basta per convincere l’arbitro e il Var a fischiare fallo. Dagli undici metri Caligara è ancora impeccabile: esecuzione identica alla prima che spiazza Melgrati. Doppietta per il classe 2000, che esulta con il pallone sotto la maglietta, dedicato all’attesa di un figlio. Chiude in crescendo l’Ascoli, che nel primo dei tre minuti di recupero trova anche un’altra occasione con Masini, che recupera palla e serve Rodriguez: il suo tiro dal limite viene respinto centralmente da Melgrati.

L’esultanza con dedica speciale di Caligara dopo la doppietta (foto Ascoli Calcio)

IL SECONDO TEMPO – Aglietti opera subito due sostituzioni (Guglielmotti e Buso al posto di Lemmens e Novakovich) per cercare di cambiare l’inerzia del match. Il Lecco crea due grandissime occasioni al minuto 50 con Buso e con Crociata, ma in entrambe le circostanze Viviano riesce a respingere salvando il risultato. L’Ascoli torna a farsi vedere al minuto 56, quando Rodriguez non riesce ad impattare di un soffio un insidioso cross basso di Caligara. Enorme brivido sulla schiena dei bianconeri al minuto 67: Guglielmotti, tutto solo davanti a Viviano, non riesce a trovare lo specchio della porta con un colpo di testa. Pericolo scampato definitivamente al 71′, quando il Picchio riesce a trovare il gol del 3-1: Bellusci impatta di controbalzo un pallone vagante al limite dell’area e trova una traiettoria imprendibile per Melgrati, che si insacca sotto la traversa. Esplode il “Del Duca”, mentre il centrale classe 1989 esulta in modo polemico («parlate, parlate», l’espressione mimata con i suoi gesti). Al minuto 81 Rodriguez spreca malamente una situazione di tre contro due in contropiede che avrebbe potuto chiudere definitivamente i discorsi. A cinque minuti dal 90′ è Buso a farsi vedere con uno spunto personale, che termina però agevolmente tra le braccia di Viviano. Sul capovolgimento di fronte l’Ascoli chiude definitivamente i conti: Duris approfitta di una spizzata di Nestorovski e trova il poker di giornata con un bel tiro al volo dal limite.

ASCOLI (3-5-2): Viviano; Vaisanen, Bellusci, Mantovani; Falzerano, Masini, Di Tacchio, Caligara (27’st Giovane), Zedadka (39’st Celia); Streng (27’st Duris), Rodriguez (39’st Nestorovski). A disposizione: Vasquez, Bolletta, Tavcar, Bayeye, Valzania, Milanese, Maiga Silvestri, D’Uffizi. Allenatore: Carrera

LECCO (4-4-2): Melgrati; Lemmens (1’st Guglielmotti), Ierardi (23’st Bianconi), Capradossi, Lepore; Parigini (31’st Lunetta), Degli Innocenti, Galli (23’st Listkowski), Crociata; Novakovich (1’st Buso), Inglese. A disposizione: Saracco, Caporale, Sersanti, Ionita, Frigerio, Salcedo, Beretta. Allenatore: Aglietti

Arbitro: Rutella di Enna (assistenti Rocca di Catanzaro e Cipriani di Empoli, quarto ufficiale Di Francesco di Ostia Lido, Var Di Martino di Teramo, Avar Gariglio di Pinerolo)

Reti: 13’pt rig. Lepore (L), 18’pt e 41’pt rig. Caligara (A), 26’st Bellusci (A), 41’st Duris (A)

Note: spettatori 6.909, incasso 59.881 euro (paganti 3.585 di cui 170 ospiti, euro 33.613; abbonati 3.324, rateo euro 26.268). Ammoniti Zedadka (A), Lemmens (L), Falzerano (A), Guglielmotti (L). Angoli 5-4. Recupero 3’+4′


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